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Tessa Pouels González, lawyer-linguist assistant in the Dutch team in the Directorate Quality of Legislation

My name is Tessa, I come from Spain and I work as a lawyer-linguist assistant in the Dutch team.

When I finished my master's degree in legal translation, I thought that my next step would be to work as a freelancer, but I am proud to say that the European institutions offer opportunities to motivated young people eager to be part of the European project.

Working at DQL – where we check the drafting quality of legal acts of the European Council and of the Council – is both challenging and rewarding, as you get to participate and gain an insight into the process of adopting legislation. It is most motivating to be part of a multicultural team with colleagues from different academic, professional and social backgrounds where you are constantly encouraged to continue growing personally and professionally, while benefiting from good working conditions, a wide range of training opportunities and the possibility to change jobs between services and institutions.

If you always wanted an international challenging and interesting career, I highly recommend working for the European institutions. Besides, life in Brussels is enriching and interesting with many activities and events to enjoy.

Lawyer-linguist assistant in the Dutch team in the Directorate Quality of Legislation (DQL) at the Council of the European Union

Agnieszka Wendel, assistente linguistica presso l'unità di traduzione polacca

Da 15 anni lavoro presso il dipartimento di lingua polacca della direzione generale della Traduzione (DGT) a Lussemburgo.

Ho seguito un corso di filologia spagnola e studi americani in Polonia, presso l'Università Jagellonica. Prima di iniziare a lavorare alla DGT ero una funzionaria presso il consolato americano di Cracovia e volevo proseguire la mia carriera in un contesto internazionale.

Mi piace il mio lavoro perché:

  • mi sento parte della società europea
  • non è mai noioso
  • mi aiuta a svilupparmi come professionista.

Lavorare alla DGT mi dà molte soddisfazioni. Sento di fare qualcosa che conta davvero nel mondo. Affrontare i problemi quotidiani e le questioni mondiali mi consente di vedere e capire cosa significa l'UE per tutti noi. Il lavoro di assistente linguistico mi offre molte opportunità perché cambia di pari passo con il mondo. Quando ho iniziato 15 anni fa, era un lavoro completamente diverso. Tutto è cambiato: le competenze richieste, i software utilizzati, ecc. Ho imparato nuove competenze informatiche, ho studiato il tedesco e il francese e ho sviluppato le mie capacità relazionali. Ho anche avuto l'opportunità di lavorare per alcuni mesi al Parlamento europeo, che per me è stata una delle esperienze più interessanti.

La sfida più grande è la necessità di conciliare vita professionale e vita privata. Sono una madre single e ho due bambini in tenera età, per cui apprezzo davvero il modo in cui la DGT mi consente di organizzare il mio orario di lavoro (ad esempio, a tempo parziale) per gestire la vita in modo da soddisfare le esigenze di tutti.

Mi sono trasferita in Lussemburgo nel 2007: per me è stato un cambiamento notevole perché ho lasciato una grande città di quasi un milione di abitanti per venire a vivere in una capitale europea molto più piccola. Il Lussemburgo mi ha accolto con la pioggia, con poco traffico e con un'atmosfera internazionale. Mi è piaciuta molto l'efficienza dei trasporti pubblici, che mi offrono diverse opzioni per andare al lavoro e di solito sono in orario. Vivere a Lussemburgo ti apre la mente. Senti così tante lingue diverse per strada e puoi stringere amicizia con persone di tutta Europa. Ci si sente davvero parte del mondo.

Assistente linguistica presso l'unità di traduzione polacca della Commissione europea (Direzione generale della Traduzione)

Picture of Adelina

Adelina O. (European Parliament)

“I have been working in the security service of the European Parliament for 7 years now, first as an Advisor to the Director for Security Operations and then as Head of Unit.

Our missions are very diverse around the main objective of ensuring the security of the buildings and of their occupants.

We are a big team of professionals - men and women! - of many different nationalities and with experience in different areas of security, from national services (like law enforcement or military) or private security companies.

It is a very dynamic environment, challenging but also enriching. We have every-day contacts with colleagues, visitors and politicians who speak different languages and have different needs and expectations as far as security measures are concerned.”

Zinaida Ankova, assistente linguistico nel Dipartimento di lingua italiana

Sono entrata alla Commissione europea 13 anni fa e lavoro nella sede di Lussemburgo. Vengo da Bratislava, Slovacchia, e fin dall'infanzia ero convinta che un giorno avrei lavorato e vissuto all'estero.

Prima di superare il concorso per assistenti ed entrare alla Commissione europea, ho lavorato in diverse organizzazioni internazionali come la Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in Ungheria e Svizzera, e le Nazioni Unite a New York.

Attualmente sono impiegata all'Unità di traduzione italiana come assistente linguistico.  Essendo slovacca di origine ungherese, questo corrisponde perfettamente allo slogan della UE ''Uniti nella diversità''   e ne sono orgogliosa.

La direzione generale della Traduzione (DGT) è un luogo di lavoro piacevole, sia per i traduttori che per gli assistenti. Un'ottima conoscenza a livello di madrelingua della lingua del dipartimento linguistico interessato (l'italiano nel mio caso) è indispensabile.

Il mio lavoro quotidiano consiste nel sostenere il  lavoro di traduzione e di terminologia dell'unità e del dipartimento: si tratta di gestire le richieste di traduzione, preparare traduzioni e altri prodotti linguistici, trattare i file da esternalizzare,  controllare gli originali e le analisi del pretrattamento per individuare documenti pertinenti utili ai fini della traduzione, allineare documenti, controllandone la qualità e apportando le opportune correzioni, finalizzare i documenti dal punto di vista tipografico e dell'impaginazione e provvedere alla manutenzione delle memorie dei progetti di traduzione.

Questo tipo di lavoro, vario ed interessante, mi mantiene mentalmente in forma, mi stimola e non lascia spazio per procrastinare o per annoiarsi. 

La Commissione europea e la DGT offrono ai nuovi arrivati numerosi corsi di formazione che sono estremamente validi e aiutano a familiarizzarsi rapidamente con le esigenze del lavoro.  Inoltre sono molto fortunata perché nella mia unità ho potuto beneficiare di un eccellente coaching da parte dei colleghi che hanno seguito il mio inserimento. La mia squadra e i miei superiori gerarchici mi forniscono sostegno, riconoscono il mio lavoro e contribuiscono quotidianamente a un ambiente di lavoro eccezionale.

Per me lavorare per la Commissione europea, un'organizzazione che rappresenta gli interessi di 450 milioni di cittadini europei, è un'enorme responsabilità, un impegno e motivo di orgoglio e soddisfazione personale.

Assistente linguistico nel Dipartimento di lingua italiana alla Commissione europea (direzione generale della Traduzione)

Todor T., capo dipartimento Sistemi centrali

"Sono nato al di fuori dell'Unione europea, dietro la cosiddetta "cortina di ferro", e sono cresciuto in un periodo di grandi cambiamenti. Mi sono laureato presso l'Università tecnica di Sofia. Poco dopo il mio paese di origine è entrato nell'UE e, da un giorno all'altro, mi sono trovato a lavorare nell'Unione europea: è diventato più facile viaggiare in altri paesi, lavorare per una società straniera e vivere all'estero. Per diversi anni ho lavorato e vissuto nell'Unione europea e ora lavoro per l'UE.

Dopo 7 anni di esperienza nel settore privato delle tecnologie dell'informazione, nel 2011 sono diventato agente temporaneo presso una delle 34 agenzie decentrate dell'UE. Lì ho capito che lavorare per l'Unione europea è più di un'esperienza multiculturale: si tratta di applicare le tue competenze e conoscenze per il bene comune delle persone che vivono in paesi diversi, ciascuno dei quali può avere un modo diverso di fare le cose. In qualità di gestore di un portafoglio applicativo, la mia missione era quella di garantire il corretto funzionamento della soluzione SAP ERP. Con un gruppo di specialisti abbiamo analizzato le esigenze operative aggiornate e successivamente costruito e predisposto funzionalità aggiuntive necessarie.

Nel 2012 ho partecipato a un concorso EPSO come questo: l'Unione europea cercava specialisti di TIC qualificati ed esperti, interessati a far parte del suo personale. Dopo aver superato il concorso ho iniziato a lavorare per la DG ITEC del Parlamento europeo, dove lavoro ancora oggi. E le organizzazioni sono come degli organismi viventi, i loro processi maturano, i dati e la capacità crescono, dei progetti vengono creati, svolti e conclusi, succede sempre qualcosa, spesso perché cambiano le priorità.

Negli ultimi 8 anni ho svolto tre ruoli diversi alla DG ITEC: responsabile di progetto, responsabile di un'applicazione e ora capo dipartimento. Lavorare per il dipartimento informatico dell'organizzazione che rappresenta gli interessi di 450 milioni di cittadini dell'UE è al tempo stesso una responsabilità e un impegno, e tutto inizia dallo spirito di squadra. È anche una carriera impressionante per un ragazzo che ha scelto l'informatica grazie ai videogiochi."

Direzione generale dell'Innovazione e dell'Assistenza tecnologica, Unità Sistemi informatici istituzionali, Parlamento europeo

Emmanouil P., responsabile di progetti IT

"Ho iniziato a lavorare per le istituzioni europee come funzionario nel 2016, dopo più di 10 anni nel settore privato nell'ambito delle tecnologie dell'informazione. Dal febbraio 2021 sono membro della Direzione generale dell'Innovazione e del supporto tecnologico del Parlamento europeo.

Il mio incarico attuale prevede la gestione di progetti di tecnologia dell'informazione nel promettente settore dello spazio di lavoro digitale e della trasformazione digitale.

È stimolante scoprire in che modo le soluzioni informatiche gestite e gli sforzi compiuti facilitano il funzionamento di un'istituzione con una struttura complessa e diverse migliaia di dipendenti e parti interessate.

Il senso generale di responsabilità che occorre dimostrare mi motiva a puntare all'eccellenza, dal momento che i risultati del mio lavoro hanno un'elevata visibilità e un impatto diretto sul lavoro quotidiano dei deputati al Parlamento europeo e degli alti funzionari dell'istituzione.

L'ambiente di lavoro è eccezionale, consente di prendere iniziative e di utilizzare le proprie competenze e conoscenze. I miei superiori mi hanno fortemente sostenuto facilitando un'integrazione armoniosa nell'ecosistema del Parlamento europeo. Apprezzo particolarmente l'atmosfera multiculturale, la possibilità di interagire quotidianamente con colleghi di diversi paesi europei.

Le opportunità di formazione sono numerose e si investe nello sviluppo professionale, cosa che rappresenta un punto cruciale per un settore in rapida evoluzione come le tecnologie dell'informazione."

Responsabile di progetti IT, Direzione generale dell'Innovazione e dell'assistenza tecnologica, Sistemi informativi istituzionali, Parlamento europeo

Nikos Z., Revisore

"Sono entrato alla Corte dei conti europea nel 2006. In qualità di revisore dei conti mi occupo della politica di coesione e della relazione annuale sulla performance, che fornisce una valutazione globale del valore aggiunto dei programmi dell'UE.

Le mie funzioni comprendono la pianificazione degli audit, la valutazione delle prove, l'esame di un'ampia gamma di documenti, la redazione di relazioni e lo svolgimento di visite in loco presso le autorità e i beneficiari negli Stati membri. La nostra principale lingua di lavoro è l'inglese, ma parliamo anche diverse altre lingue. Per il mio lavoro è essenziale avere buone capacità di comunicazione e organizzazione.

Ho una formazione in ingegneria, seguita da studi di pubblica amministrazione. Ho inoltre conseguito una certificazione come revisore interno presso l'Institute of Internal Auditors e successivamente ho conseguito un master in consulenza e gestione delle attività di audit. Prima di entrare a far parte della Corte dei conti europea ho lavorato come responsabile di progetto e revisore interno presso alcune organizzazioni industriali."

Revisore, Corte dei conti europea

Els B., revisore principale

"Occuparmi di audit presso la Corte dei conti europea è davvero interessante. Ho avuto l'opportunità di lavorare su una serie di temi diversi, tra cui il sistema di navigazione satellitare Galileo, la politica dell'UE in materia di acque, la certificazione dei prodotti biologici o le energie rinnovabili. Parlare con esperti del settore arricchisce e consente di comprendere le sfumature dell'oggetto delle nostre revisioni. Qui alla Corte dei conti europea ci troviamo in una posizione privilegiata, perché riusciamo ad avere una visione d'insieme di tutti i pezzi del puzzle: le norme dell'UE, il ruolo della Commissione, l'organizzazione degli Stati membri, le esigenze e le riflessioni dei beneficiari, il modo in cui le lobby o i gruppi d'azione considerano la situazione e quali sono le sfide per attuare una politica."

Revisore principale, Sezione I – Uso sostenibile delle risorse naturali, Corte dei conti europea

Alexandros G., capo progetto

"Sono un ingegnere elettrico e informatico con una laurea magistrale integrata in ingegneria elettrica e una seconda laurea magistrale in sistemi avanzati di calcolo e comunicazione nel campo dell'Internet degli oggetti. Vengo da Salonicco, dove durante gli studi al politecnico ho lavorato per diversi anni nel settore privato come analista informatico e responsabile di progetti informatici.

La mia prima esperienza presso il Parlamento europeo con il tirocinio Schuman risale a 2 anni e mezzo fa. Un'esperienza molto interessante che, data la mia esperienza nel settore informatico, mi ha permesso di osservare, individuare e comprendere cosa è il Parlamento europeo e ciò che rappresenta. Oggi lavoro come capo progetto presso la Direzione generale dell'Innovazione e dell'assistenza tecnologica e gestisco anche le sale attrezzate a Bruxelles e Strasburgo. In queste sale offriamo assistenza informatica ai deputati del Parlamento europeo e ai loro assistenti. Si tratta di una grande responsabilità perché interessa un pubblico molto vasto. Si interagisce costantemente con le persone ed occorre risolvere ogni sorta di problema.

La mia unità è responsabile del sostegno offerto ai deputati e ai rispettivi gabinetti per le loro attività digitali. Assicuriamo il buon funzionamento del loro luogo di lavoro digitale. Offriamo soluzioni tangibili pur dovendo operare nella complessità del mondo informatico. Le riunioni e le votazioni a distanza, il supporto informatico e la formazione informatica sono alcune delle nostre mansioni quotidiane. Siamo gli intermediari che traducono le attività in informatica per il servizio informatico e viceversa. Mi piace definirci dei traduttori. Il nostro obiettivo costante è offrire soluzioni innovative e proteggere le attività lavorative in modo personalizzato.

Il Parlamento europeo è un luogo di lavoro incredibile. È al centro del processo legislativo dell'Europa. Un luogo in cui si entra in contatto con persone di tutti gli Stati membri. Hai la possibilità di lavorare con persone di culture e lingue diverse.

Il Parlamento digitale è ormai un dato di fatto. Resta da rafforzane la struttura e il personale informatico per agevolare il funzionamento di questa nuova realtà. Lavoro con colleghi degni di fiducia e siamo come una grande famiglia. È qualcosa di unico. Il Parlamento europeo è un luogo di grande importanza in cui tutti contano. Avendo trovato il luogo di lavoro ideale, vi invito a fare altrettanto e a consultare le offerte di lavoro del Parlamento europeo!"

Capo progetto, Direzione generale dell'Innovazione e dell'assistenza tecnologica, Parlamento europeo

Desiree Kjolsen, responsabile delle politiche

"Mi occupo della politica europea di contrasto alla pesca illegale. In questo campo l'UE è all'avanguardia a livello mondiale. È per me motivo di soddisfazione sapere di poter contribuire, anche se i cambiamenti richiedono tempo, alla messa in atto di un sistema che incide sul comportamento illegale dei pescatori, sia all'interno che all'esterno dell'UE, a vantaggio degli stock ittici e delle comunità colpite dalla pesca illegale. Sono molto orgogliosa del nostro lavoro. Le mie attività quotidiane consistono nel garantire la corretta attuazione della normativa europea da parte degli Stati membri dell'UE e di oltre 92 paesi terzi attraverso riunioni, briefing, sistemi informatici e sviluppi legislativi. Nessun giorno è uguale all'altro."

Responsabile delle politiche, unità Politica relativa alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, direzione generale degli Affari marittimi e della pesca (MARE), Commissione europea