

Simona, team leader
"La mia filosofia di vita è che non è mai troppo tardi per esplorare nuovi percorsi professionali. Vista la continua domanda di profili informatici in tutti i settori del mercato del lavoro europeo e considerando il mio interesse di vecchia data per i sistemi informatici e la cibersicurezza, ho deciso di abbracciare il mondo digitale in modo professionale.
Sono entrata a far parte della direzione generale dell'Informatica per guidare il team del polo di coordinamento nell'unità Trasformazione e coordinamento digitali. È entusiasmante far parte dell'unità che definisce la nuova strategia digitale della Commissione europea, contribuendo a creare processi privi di supporti cartacei per salvare il nostro fragile ambiente e aiutando i colleghi di altre direzioni ad attuare processi pronti per il digitale fin dalle prime fasi di elaborazione delle future politiche dell'UE.
Il mio lavoro mi offre diverse opportunità, fra cui creare reti, offrire assistenza e apprendere. Ogni giorno incontro colleghi che provengono da contesti diversi, svolgono lavori diversi e hanno responsabilità diverse. Il mio team fornisce il sostegno finale ai clienti aziendali e segue un processo di apprendimento costante per la condivisione delle conoscenze e delle migliori pratiche."
Team leader, direzione generale dell'Informatica (DIGIT), Commissione europea

Florina Costica, responsabile per le relazioni internazionali
"Nonostante la mia laurea in giurisprudenza, nel 2018 ho cominciato a lavorare come responsabile delle politiche della pesca presso il Consiglio dell'UE. Dopo 2 anni sono stata distaccata alla DG MARE per occuparmi dei fascicoli relativi al Mediterraneo e al Mar Nero. Questa opportunità è diventata poi un posto permanente, il che mi ha permesso di entrare a far parte del team che si occupa dei contatti con la Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico (ICCAT) in qualità di responsabile delle relazioni internazionali. La mia posizione prevede negoziati a livello sia dell'UE che internazionale. Gli sforzi si traducono in risultati tangibili con un impatto diretto sul terreno e sulle parti interessate. La DG MARE offre una combinazione unica tra nuove sfide e una politica dell'UE consolidata e mette lo sviluppo del personale al centro delle sue politiche in materia di risorse umane."
Responsabile delle relazioni internazionali, direzione generale degli Affari marittimi e della pesca (MARE), Commissione europea

Desiree Kjolsen, responsabile delle politiche
"Mi occupo della politica europea di contrasto alla pesca illegale. In questo campo l'UE è all'avanguardia a livello mondiale. È per me motivo di soddisfazione sapere di poter contribuire, anche se i cambiamenti richiedono tempo, alla messa in atto di un sistema che incide sul comportamento illegale dei pescatori, sia all'interno che all'esterno dell'UE, a vantaggio degli stock ittici e delle comunità colpite dalla pesca illegale. Sono molto orgogliosa del nostro lavoro. Le mie attività quotidiane consistono nel garantire la corretta attuazione della normativa europea da parte degli Stati membri dell'UE e di oltre 92 paesi terzi attraverso riunioni, briefing, sistemi informatici e sviluppi legislativi. Nessun giorno è uguale all'altro."
Responsabile delle politiche, unità Politica relativa alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, direzione generale degli Affari marittimi e della pesca (MARE), Commissione europea

Alexandros G., capo progetto
"Sono un ingegnere elettrico e informatico con una laurea magistrale integrata in ingegneria elettrica e una seconda laurea magistrale in sistemi avanzati di calcolo e comunicazione nel campo dell'Internet degli oggetti. Vengo da Salonicco, dove durante gli studi al politecnico ho lavorato per diversi anni nel settore privato come analista informatico e responsabile di progetti informatici.
La mia prima esperienza presso il Parlamento europeo con il tirocinio Schuman risale a 2 anni e mezzo fa. Un'esperienza molto interessante che, data la mia esperienza nel settore informatico, mi ha permesso di osservare, individuare e comprendere cosa è il Parlamento europeo e ciò che rappresenta. Oggi lavoro come capo progetto presso la Direzione generale dell'Innovazione e dell'assistenza tecnologica e gestisco anche le sale attrezzate a Bruxelles e Strasburgo. In queste sale offriamo assistenza informatica ai deputati del Parlamento europeo e ai loro assistenti. Si tratta di una grande responsabilità perché interessa un pubblico molto vasto. Si interagisce costantemente con le persone ed occorre risolvere ogni sorta di problema.
La mia unità è responsabile del sostegno offerto ai deputati e ai rispettivi gabinetti per le loro attività digitali. Assicuriamo il buon funzionamento del loro luogo di lavoro digitale. Offriamo soluzioni tangibili pur dovendo operare nella complessità del mondo informatico. Le riunioni e le votazioni a distanza, il supporto informatico e la formazione informatica sono alcune delle nostre mansioni quotidiane. Siamo gli intermediari che traducono le attività in informatica per il servizio informatico e viceversa. Mi piace definirci dei traduttori. Il nostro obiettivo costante è offrire soluzioni innovative e proteggere le attività lavorative in modo personalizzato.
Il Parlamento europeo è un luogo di lavoro incredibile. È al centro del processo legislativo dell'Europa. Un luogo in cui si entra in contatto con persone di tutti gli Stati membri. Hai la possibilità di lavorare con persone di culture e lingue diverse.
Il Parlamento digitale è ormai un dato di fatto. Resta da rafforzane la struttura e il personale informatico per agevolare il funzionamento di questa nuova realtà. Lavoro con colleghi degni di fiducia e siamo come una grande famiglia. È qualcosa di unico. Il Parlamento europeo è un luogo di grande importanza in cui tutti contano. Avendo trovato il luogo di lavoro ideale, vi invito a fare altrettanto e a consultare le offerte di lavoro del Parlamento europeo!"
Capo progetto, Direzione generale dell'Innovazione e dell'assistenza tecnologica, Parlamento europeo

Els B., revisore principale
"Occuparmi di audit presso la Corte dei conti europea è davvero interessante. Ho avuto l'opportunità di lavorare su una serie di temi diversi, tra cui il sistema di navigazione satellitare Galileo, la politica dell'UE in materia di acque, la certificazione dei prodotti biologici o le energie rinnovabili. Parlare con esperti del settore arricchisce e consente di comprendere le sfumature dell'oggetto delle nostre revisioni. Qui alla Corte dei conti europea ci troviamo in una posizione privilegiata, perché riusciamo ad avere una visione d'insieme di tutti i pezzi del puzzle: le norme dell'UE, il ruolo della Commissione, l'organizzazione degli Stati membri, le esigenze e le riflessioni dei beneficiari, il modo in cui le lobby o i gruppi d'azione considerano la situazione e quali sono le sfide per attuare una politica."
Revisore principale, Sezione I – Uso sostenibile delle risorse naturali, Corte dei conti europea

Nikos Z., Revisore
"Sono entrato alla Corte dei conti europea nel 2006. In qualità di revisore dei conti mi occupo della politica di coesione e della relazione annuale sulla performance, che fornisce una valutazione globale del valore aggiunto dei programmi dell'UE.
Le mie funzioni comprendono la pianificazione degli audit, la valutazione delle prove, l'esame di un'ampia gamma di documenti, la redazione di relazioni e lo svolgimento di visite in loco presso le autorità e i beneficiari negli Stati membri. La nostra principale lingua di lavoro è l'inglese, ma parliamo anche diverse altre lingue. Per il mio lavoro è essenziale avere buone capacità di comunicazione e organizzazione.
Ho una formazione in ingegneria, seguita da studi di pubblica amministrazione. Ho inoltre conseguito una certificazione come revisore interno presso l'Institute of Internal Auditors e successivamente ho conseguito un master in consulenza e gestione delle attività di audit. Prima di entrare a far parte della Corte dei conti europea ho lavorato come responsabile di progetto e revisore interno presso alcune organizzazioni industriali."
Revisore, Corte dei conti europea

Emmanouil P., responsabile di progetti IT
"Ho iniziato a lavorare per le istituzioni europee come funzionario nel 2016, dopo più di 10 anni nel settore privato nell'ambito delle tecnologie dell'informazione. Dal febbraio 2021 sono membro della Direzione generale dell'Innovazione e del supporto tecnologico del Parlamento europeo.
Il mio incarico attuale prevede la gestione di progetti di tecnologia dell'informazione nel promettente settore dello spazio di lavoro digitale e della trasformazione digitale.
È stimolante scoprire in che modo le soluzioni informatiche gestite e gli sforzi compiuti facilitano il funzionamento di un'istituzione con una struttura complessa e diverse migliaia di dipendenti e parti interessate.
Il senso generale di responsabilità che occorre dimostrare mi motiva a puntare all'eccellenza, dal momento che i risultati del mio lavoro hanno un'elevata visibilità e un impatto diretto sul lavoro quotidiano dei deputati al Parlamento europeo e degli alti funzionari dell'istituzione.
L'ambiente di lavoro è eccezionale, consente di prendere iniziative e di utilizzare le proprie competenze e conoscenze. I miei superiori mi hanno fortemente sostenuto facilitando un'integrazione armoniosa nell'ecosistema del Parlamento europeo. Apprezzo particolarmente l'atmosfera multiculturale, la possibilità di interagire quotidianamente con colleghi di diversi paesi europei.
Le opportunità di formazione sono numerose e si investe nello sviluppo professionale, cosa che rappresenta un punto cruciale per un settore in rapida evoluzione come le tecnologie dell'informazione."
Responsabile di progetti IT, Direzione generale dell'Innovazione e dell'assistenza tecnologica, Sistemi informativi istituzionali, Parlamento europeo

Todor T., capo dipartimento Sistemi centrali
"Sono nato al di fuori dell'Unione europea, dietro la cosiddetta "cortina di ferro", e sono cresciuto in un periodo di grandi cambiamenti. Mi sono laureato presso l'Università tecnica di Sofia. Poco dopo il mio paese di origine è entrato nell'UE e, da un giorno all'altro, mi sono trovato a lavorare nell'Unione europea: è diventato più facile viaggiare in altri paesi, lavorare per una società straniera e vivere all'estero. Per diversi anni ho lavorato e vissuto nell'Unione europea e ora lavoro per l'UE.
Dopo 7 anni di esperienza nel settore privato delle tecnologie dell'informazione, nel 2011 sono diventato agente temporaneo presso una delle 34 agenzie decentrate dell'UE. Lì ho capito che lavorare per l'Unione europea è più di un'esperienza multiculturale: si tratta di applicare le tue competenze e conoscenze per il bene comune delle persone che vivono in paesi diversi, ciascuno dei quali può avere un modo diverso di fare le cose. In qualità di gestore di un portafoglio applicativo, la mia missione era quella di garantire il corretto funzionamento della soluzione SAP ERP. Con un gruppo di specialisti abbiamo analizzato le esigenze operative aggiornate e successivamente costruito e predisposto funzionalità aggiuntive necessarie.
Nel 2012 ho partecipato a un concorso EPSO come questo: l'Unione europea cercava specialisti di TIC qualificati ed esperti, interessati a far parte del suo personale. Dopo aver superato il concorso ho iniziato a lavorare per la DG ITEC del Parlamento europeo, dove lavoro ancora oggi. E le organizzazioni sono come degli organismi viventi, i loro processi maturano, i dati e la capacità crescono, dei progetti vengono creati, svolti e conclusi, succede sempre qualcosa, spesso perché cambiano le priorità.
Negli ultimi 8 anni ho svolto tre ruoli diversi alla DG ITEC: responsabile di progetto, responsabile di un'applicazione e ora capo dipartimento. Lavorare per il dipartimento informatico dell'organizzazione che rappresenta gli interessi di 450 milioni di cittadini dell'UE è al tempo stesso una responsabilità e un impegno, e tutto inizia dallo spirito di squadra. È anche una carriera impressionante per un ragazzo che ha scelto l'informatica grazie ai videogiochi."
Direzione generale dell'Innovazione e dell'Assistenza tecnologica, Unità Sistemi informatici istituzionali, Parlamento europeo
Zinaida Ankova, assistente linguistico nel Dipartimento di lingua italiana
Sono entrata alla Commissione europea 13 anni fa e lavoro nella sede di Lussemburgo. Vengo da Bratislava, Slovacchia, e fin dall'infanzia ero convinta che un giorno avrei lavorato e vissuto all'estero.
Prima di superare il concorso per assistenti ed entrare alla Commissione europea, ho lavorato in diverse organizzazioni internazionali come la Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in Ungheria e Svizzera, e le Nazioni Unite a New York.
Attualmente sono impiegata all'Unità di traduzione italiana come assistente linguistico. Essendo slovacca di origine ungherese, questo corrisponde perfettamente allo slogan della UE ''Uniti nella diversità'' e ne sono orgogliosa.
La direzione generale della Traduzione (DGT) è un luogo di lavoro piacevole, sia per i traduttori che per gli assistenti. Un'ottima conoscenza a livello di madrelingua della lingua del dipartimento linguistico interessato (l'italiano nel mio caso) è indispensabile.
Il mio lavoro quotidiano consiste nel sostenere il lavoro di traduzione e di terminologia dell'unità e del dipartimento: si tratta di gestire le richieste di traduzione, preparare traduzioni e altri prodotti linguistici, trattare i file da esternalizzare, controllare gli originali e le analisi del pretrattamento per individuare documenti pertinenti utili ai fini della traduzione, allineare documenti, controllandone la qualità e apportando le opportune correzioni, finalizzare i documenti dal punto di vista tipografico e dell'impaginazione e provvedere alla manutenzione delle memorie dei progetti di traduzione.
Questo tipo di lavoro, vario ed interessante, mi mantiene mentalmente in forma, mi stimola e non lascia spazio per procrastinare o per annoiarsi.
La Commissione europea e la DGT offrono ai nuovi arrivati numerosi corsi di formazione che sono estremamente validi e aiutano a familiarizzarsi rapidamente con le esigenze del lavoro. Inoltre sono molto fortunata perché nella mia unità ho potuto beneficiare di un eccellente coaching da parte dei colleghi che hanno seguito il mio inserimento. La mia squadra e i miei superiori gerarchici mi forniscono sostegno, riconoscono il mio lavoro e contribuiscono quotidianamente a un ambiente di lavoro eccezionale.
Per me lavorare per la Commissione europea, un'organizzazione che rappresenta gli interessi di 450 milioni di cittadini europei, è un'enorme responsabilità, un impegno e motivo di orgoglio e soddisfazione personale.
Assistente linguistico nel Dipartimento di lingua italiana alla Commissione europea (direzione generale della Traduzione)

Jana Zhvanko, linguistic assistant at the Estonian Translation Unit
I decided to participate in an EPSO competition for translation assistants; I passed it, and joined Parliament in 2008! Being an open, active and communicative person, I made the most of it and enjoyed every single day of my working life here – and I still do.
My work involves the use of a range of both linguistic and technical skills, which makes it very dynamic. Given that we use a variety of different tools and working methods, and that our technical instruments are always being developed further, there is always room to grow personally and broaden one’s knowledge.
For me, working for DG TRAD at Parliament is like building a linguistic bridge between the political world and the citizens of each member state. The EP’s newest projects bring us closer to people, and help us to connect and interact with them. I see myself as part of a big structure: as it is the case with all complex, multi-faceted mechanisms, every single part of the system is important. Only together do we make it work!
Linguistic assistant at the Estonian Translation Unit at European Parliament (Directorate-General for Translation (TRAD))